Apprendiamo dalla stampa che il Ministro del Turismo Garavaglia intende finalmente “riformare l’ordinamento delle Guide turistiche”, dopo aver, ad aprile scorso, incontrato le associazioni di categoria delle Guide e degli Accompagnatori turistici.
E vorrebbe farlo con l’approvazione dei disegni di legge in discussione in Senato al n.1921 e 2087.
Due disegni di legge che, a detta del Dossier di presentazione degli stessi, redatto dal Servizio Studi del Senato (non da noi, eh), violano la normativa comunitaria e nazionale, sentenze della Corte costituzionale, indicazioni ed osservazioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato e sono infine palesemente in contrasto con le sentenze del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato in materia.
Stentiamo comunque a credere che le dichiarazioni del Ministro non siano un semplice annuncio, come siamo oramai abituati a sentirne dal 2013, ma se invece questa risulta essere la sua posizione lo invitiamo a consultare il dossier di cui sopra, ed i nostri disegni di legge inviati nelle competenti commissioni di Senato e Camera dei Deputati.
Due disegni di legge snelli e che rispettano tutte le normative in essere, e per di più sanano un vulnus pesantissimo degli stessi: l’aver completamente dimenticato la regolamentazione della professione di Accompagnatore turistico!
Perché ne parla, il Ministro, dicendo di averci ascoltato ed invece poi si appiattisce su posizioni che ignorano completamente una figura di pari importanza a quella delle Guide, sia per numero di abilitati, sia perché anche e soprattutto in questo momento di transizione e di difficoltà sono gli Accompagnatori ad assistere i gruppi in viaggio per il nostro Paese.
Contribuendo a garantirne la sicurezza nel rispetto delle disposizioni in materia anti-covid, fornendo loro l’assistenza che solo un professionista abilitato può dare.
Non sarà intenzione di questo ministero fare come per i Direttori tecnici di agenzia turistica e “liberalizzare” notte tempo, con un decreto ministeriale, la professione di Accompagnatore, introducendo, senza alcuna competenza in materia di professioni, requisiti minimi ed assenza di alcuna abilitazione per l’esercizio di tale professione?
Da una parte quindi si vuole approvare un disegno di legge che introduce requisiti strettissimi, vincoli paradossali, albi professionali ed ambiti territoriali contra-legem per l’accesso alla professione di Guida turistica, in spregio di norme comunitarie, italiane, si sentenze, del mercato e del buon senso, e dall’altra si liberalizzano per decreto le altre professioni….
Da oltre un anno a tutti gli interlocutori chiediamo la stessa cosa, senza ottenere alcuna risposta… Perché?
Perché forzare la mano per le guide e dimenticare completamente gli Accompagnatori?
Invitiamo il Ministero a confrontarsi nuovamente con noi e con la maggior parte delle Associazioni che rappresentano veramente i professionisti del turismo e non caste territoriali.
Agilo dalla sua nascita è impegnata per la tutela dei propri associati e del futuro dei professionisti del turismo.